Ebbi esperienza di conoscenza di un ragazzo che fu “numero uno”, e solo adesso capisco questo concetto. Fu mio compagno a scuola. Si chiamava Leunami Arutnejv. Ebbe un padre edicolante severissimo. Io, in effetti, conobbi il padre, fu severissimo. Leunami, a scuola, spesso, si lamentava. Spiegava di avere una vita impossibile. Fu, in effetti, l’unico compagno di scuola che si lamentò a causa del padre che ebbe. A scuola, fece piuttosto fatica, fu leggermente pazzerello. Addirittura subì un delicato intervento chirurgico agli xxxxxx xxxxxxxx. Subire un intervento chirurgico nei pressi del cosiddetto “chakra base” significherebbe profonda disaffezione alla vita? Lo incontrai, una ultima volta, quando ebbe circa venti anni, e spiegò che aveva cambiato ancora attività lavorativa. Ciò che capisco solo adesso, è che in un certo senso fu un “numero uno”, già ai tempi della scuola. A causa della reale vita difficoltosa, Leunami ebbe una acutezza di introspezione psicologica fortissima.