⦅⦇SEDICESIMO PRELUDIO⦈⦆ PT. 6

Quando ebbi l’occupazione lavorativa riguardante la distribuzione di giornali quotidiani fui completamente un adolescente, un po’ un adulto, un po’ un bambino, un po’ confuso, un po’ stupido, un po’ immaturo, un po’ imprudente. Ebbi l’arroganza, a volte, di intraprendere discorsi troppo noiosi e troppo ripetitivi. Talvolta, quando fui adolescente, fui eccessivamente insistente.

L’amore probabilmente sincero che alcune ragazze dimostrarono nei miei confronti fu quasi commovente, fu facile da ricordare, fu dolce da ricordare. Eppure, a Xxxxxxx, e anche presso altre distanti zone del mondo, per le strade, all’interno dei negozi, all’interno di case di altre persone, all’interno di confessionali, a volte, fui trattato in maniera poco simpatica, fui trattato con severità. Probabilmente, in molti casi, l’atteggiamento severo che mi fu riservato non fu un atteggiamento di cattiveria. Forse, gli atteggiamenti severi che alcune persone ebbero nei miei confronti furono maggiormente atti d’amore educativi rispetto all’amore comunque piuttosto sincero e spesso piacevole che alcune ragazze decisero di manifestare.  

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