((PRELUDIO ALL’OTTAVO PRELUDIO)) terza parte
A proposito di autostop, a proposito di richieste di passaggio a automobilisti, permettere a persone sconosciute di entrare in autoveicoli privati potrebbe essere rischioso anche a causa di motivi che potrebbero essere difficilmente immaginati.
Probabilmente, io e tantissime altre persone, senza probabilmente avere avuto sempre coscienza di ciò, avremmo rischiato la vita almeno una volta.
E, probabilmente, se la morte non prevalse sulla vita, accadde che, magari nonostante difficoltà tristezze depressioni…, nell’inconscio profondo maggiormente inesplorato, il desiderio istint(iv)o di vita prevalse rispetto al desiderio istint(iv)o di morte.
E semplicemente, a volte, rischieremmo incidenti a causa di ritardi e distrazioni.
In Francia, in ritardo ad un appuntamento, e a causa di condizioni atmosferiche difficoltose, quasi finii fuori da strada di larga percorrenza, guidando una nuova (ormai vecchia) automobile.
Durante il medesimo viaggio, inoltre, già vidi (un po’ come presagio) un’altra automobile fuori strada.
Quando invece, neopatentato, vicino a casa, quindi in Italia, effettuai gara di velocità presso strada asfaltata campagnola di collegamento tra due villaggi (e quasi il completo controllo del veicolo mancò), costeggiai a sinistra (un po’ come presagio) il villaggio fantasma che molti anni addietro riemerse attraverso scavi.
E, in un’altra occasione, ancora in Francia, a sud, tempo atmosferico eccellente, dando il passaggio ad una ragazza, e distraendomi guardando le gambe della ragazza, per poco non accadde che tamponai un autoveicolo davanti a me.
Probabilmente, io e tantissime altre persone, senza probabilmente avere avuto sempre coscienza di ciò, avremmo rischiato la vita almeno una volta.
E, probabilmente, se la morte non prevalse sulla vita, accadde che, magari nonostante difficoltà tristezze depressioni…, nell’inconscio profondo maggiormente inesplorato, il desiderio istint(iv)o di vita prevalse rispetto al desiderio istint(iv)o di morte.
E semplicemente, a volte, rischieremmo incidenti a causa di ritardi e distrazioni.
In Francia, in ritardo ad un appuntamento, e a causa di condizioni atmosferiche difficoltose, quasi finii fuori da strada di larga percorrenza, guidando una nuova (ormai vecchia) automobile.
Durante il medesimo viaggio, inoltre, già vidi (un po’ come presagio) un’altra automobile fuori strada.
Quando invece, neopatentato, vicino a casa, quindi in Italia, effettuai gara di velocità presso strada asfaltata campagnola di collegamento tra due villaggi (e quasi il completo controllo del veicolo mancò), costeggiai a sinistra (un po’ come presagio) il villaggio fantasma che molti anni addietro riemerse attraverso scavi.
E, in un’altra occasione, ancora in Francia, a sud, tempo atmosferico eccellente, dando il passaggio ad una ragazza, e distraendomi guardando le gambe della ragazza, per poco non accadde che tamponai un autoveicolo davanti a me.
In passato spesso frequentai (zone limitrofe al)le città di Bolzano/Bozen e Bologna.
Tralasciando il discorso riguardante i partiti politici maggiormente votati a Bolzano e Bologna, spesso, presso Bolzano respirai atmosfera di ‘destra radicale’, e presso Bologna respirai atmosfera di ‘sinistra radicale’.
Io non giudico migliore Bolzano o Bologna.
Non so.
Sono contento di avere frequentato realtà sociali che potrebbero apparire l’opposto.
Anche per quanto riguarda Bolzano e Bologna, molti atti da me compiuti (non) li rifarei.
Auspico di avere assorbito il meglio (e non il peggio!), da entrambi le realtà (Bolzano e Bologna), e, in generale, da tutte le realtà del mondo.
Tralasciando il discorso riguardante i partiti politici maggiormente votati a Bolzano e Bologna, spesso, presso Bolzano respirai atmosfera di ‘destra radicale’, e presso Bologna respirai atmosfera di ‘sinistra radicale’.
Io non giudico migliore Bolzano o Bologna.
Non so.
Sono contento di avere frequentato realtà sociali che potrebbero apparire l’opposto.
Anche per quanto riguarda Bolzano e Bologna, molti atti da me compiuti (non) li rifarei.
Auspico di avere assorbito il meglio (e non il peggio!), da entrambi le realtà (Bolzano e Bologna), e, in generale, da tutte le realtà del mondo.
Ciò che accadde a Bologna, accadde probabilmente anche a causa delle vibrazioni particolari emanate dal capoluogo emiliano(romagnolo).
Ad esempio, mentre in Italia, di norma, entrando in birrerie, potrebbe solamente capitare di vedere un ragazzo e una ragazza che semplicemente si stanno xxxxxxxx sulla xxxxx, a Bologna, frequentando birrerie, potrebbe anche capitare di vedere un ragazzo e una ragazza che, un po’ appartati, addirittura stanno esercitando attività xxxxxxxx.
O anche, entrando in chiese cattoliche dappertutto nel mondo, la donna che fu maggiormente vestita con abiti xxxxxxxx la vidi a Bologna.
Che cosa accadde, insomma, a Bologna? Accadde un fatto che mi avrebbe condizionato in maniera fortissima anche e soprattutto fisicamente, per una ventina di anni, o forse più.
Infatti, si tratta di un fatto che accadde e che ricordo bene.
Considererei esperienze di tono decisamente(?) minore, ad esempio, il famoso primo xxxxx (o il famoso primo input).
Accadde che, come non poche altre volte, mi trovai sdraiato in un letto, in una stanza, da solo.
A poca distanza dal letto furono presenti una decina quindicina di libri, adibiti ad attività di studioso (non) autodidatta (che avvenne pochissimo) e attività lavorativa (che fu solamente qualche mese).
Tra i libri, fu presente anche il Catechismo della Chiesa cattolica, libro che rappresentò le personali convinzioni religiose una ventina d’anni fa, anche se già si trattò di convinzioni spalmate da dubbi.
Lottai, immobilizzato nel letto, contro istinti che all’epoca (e, magari, anche adesso, un pochino) considerai istinti xxxxxxxxxxx.
In passato, a volte, non spesso, avvenne che la mia forza di resistenza prevalse oltre i miei istinti, e a volte, anche dopo ore di lotta, avvenne la resa.
E attualmente accadrebbe spesso esattamente il contrario.
Dunque, spesso, ancora si tratterebbe di una lotta cruenta.
E, quando non riuscii a dominare miei istinti, e intanto che cercai di dominare miei istinti, la fantasia (o qualsiasi cosa fosse oltre la fantasia) a volte mi creò la visione mentale di antenati che dalla tomba cercarono di frenare i miei istinti.
Comunque, a Bologna, in una specifica occasione, avvenne un fatto nuovo.
La mia forza di volontà, con grossa fatica, riuscii a dom(in)are i miei istinti; ma, quasi indipendentemente, il mio corpo, andò oltre la mia forza di volontà.
Accadde che, quasi oltre la mia volontà, (quasi) oltre ogni previsione, quasi automaticamente, il mio corpo iniziò a piegarsi a contorcersi in maniera particolare, e avvenne assai piacevole xxxxxxxxxxxx?
Ad esempio, mentre in Italia, di norma, entrando in birrerie, potrebbe solamente capitare di vedere un ragazzo e una ragazza che semplicemente si stanno xxxxxxxx sulla xxxxx, a Bologna, frequentando birrerie, potrebbe anche capitare di vedere un ragazzo e una ragazza che, un po’ appartati, addirittura stanno esercitando attività xxxxxxxx.
O anche, entrando in chiese cattoliche dappertutto nel mondo, la donna che fu maggiormente vestita con abiti xxxxxxxx la vidi a Bologna.
Che cosa accadde, insomma, a Bologna? Accadde un fatto che mi avrebbe condizionato in maniera fortissima anche e soprattutto fisicamente, per una ventina di anni, o forse più.
Infatti, si tratta di un fatto che accadde e che ricordo bene.
Considererei esperienze di tono decisamente(?) minore, ad esempio, il famoso primo xxxxx (o il famoso primo input).
Accadde che, come non poche altre volte, mi trovai sdraiato in un letto, in una stanza, da solo.
A poca distanza dal letto furono presenti una decina quindicina di libri, adibiti ad attività di studioso (non) autodidatta (che avvenne pochissimo) e attività lavorativa (che fu solamente qualche mese).
Tra i libri, fu presente anche il Catechismo della Chiesa cattolica, libro che rappresentò le personali convinzioni religiose una ventina d’anni fa, anche se già si trattò di convinzioni spalmate da dubbi.
Lottai, immobilizzato nel letto, contro istinti che all’epoca (e, magari, anche adesso, un pochino) considerai istinti xxxxxxxxxxx.
In passato, a volte, non spesso, avvenne che la mia forza di resistenza prevalse oltre i miei istinti, e a volte, anche dopo ore di lotta, avvenne la resa.
E attualmente accadrebbe spesso esattamente il contrario.
Dunque, spesso, ancora si tratterebbe di una lotta cruenta.
E, quando non riuscii a dominare miei istinti, e intanto che cercai di dominare miei istinti, la fantasia (o qualsiasi cosa fosse oltre la fantasia) a volte mi creò la visione mentale di antenati che dalla tomba cercarono di frenare i miei istinti.
Comunque, a Bologna, in una specifica occasione, avvenne un fatto nuovo.
La mia forza di volontà, con grossa fatica, riuscii a dom(in)are i miei istinti; ma, quasi indipendentemente, il mio corpo, andò oltre la mia forza di volontà.
Accadde che, quasi oltre la mia volontà, (quasi) oltre ogni previsione, quasi automaticamente, il mio corpo iniziò a piegarsi a contorcersi in maniera particolare, e avvenne assai piacevole xxxxxxxxxxxx?